Paspalum, per il mare

Paspalum vaginatum e altre specie

  • Famiglia: Poacee
  • Fogliame: Sempreverde
  • Categoria: Prato
  • Consigliata per: Giardino
  • Temperatura min.: < -10°C
  • Altezza: 0,1 — 0,2 metri
  • Terriccio: Universale
  • Larghezza: 0,1 — 0,3 metri
  • Esposizione: Soleggiata
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Paspalum vaginatum è una macroterma che tollera anche i gradi più accentuati di salinità, presente sia nel terreno sia nell’acqua d’irrigazione; resiste sulla battigia, in mezzo alla sabbia, e tollera innaffiature con un 50% di acqua di mare. Può anche non venire irrigato: grazie alle radici spinte in profondità, sopporta quattro-cinque mesi consecutivi di siccità, anche se l’aria è calda a 40 °C. Se però si dispone di acqua, gradisce un’irrigazione con 25 mm/mq asettimana, ma solo nei periodi più caldi.

Resiste anche su terreni subacidi, con pH intorno a 6,5, dove cresce velocemente formando un folto tappeto di foglie fini color verde smeraldo. Durante l’inverno tende a ingiallire, soprattutto sugli apici, ma già alla fine di febbraio riprende il giusto colore. Può essere calpestato anche intensamente, ma ha bisogno di almeno cinque ore giornaliere di sole. Si taglia una volta a settimana all’altezza di 1,5-2,5 cm, ma si può evitare di raccogliere lo sfalcio perché non tende a formare il feltro. Si concima una volta in primavera e due in estate con un fertilizzante azotato, e una volta in autunno con un concime potassico per incrementare la resistenza alle basse temperature e il colore invernale.

Paspalum, per il mare: come e quando irrigare

Per irrigare correttamente il manto erboso è indispensabile fornire acqua in modo omogeneo e in quantità correlate all'ambiente e all'andamento climatico. Irrigazioni eccessive possono favorire ristagni a livello radicale, che provocano marciumi, e anche pozzanghere in superficie, che favoriscono poi il disseccamento nell'erba e rendono impossibile camminare sul prato. Per contro, irrigazioni scarse favoriscono la formazione di radici troppo superficiali, che si disidratano rapidamente, e il prato assetato manifesta ingiallimento e seccume, si dirada fino a scomparire.

Occorre quindi calibrare le quantità di acqua in base alla stagione e alle condizioni meteo; la scelta migliore rimane quella di predisporre un impianto interrato dotato di irrigatori a scomparsa (pop-up), invisibili quando non sono attivi, attivato da un programmatore.

In alternativa si possono impiegare irrigatori di superficie in vari modelli statici, rotanti oppure oscillanti, attivati manualmente dal rubinetto o meglio con un programmatore.

Resta comunque indispensabile avere anche un tubo da irrigazione, preferibilmente dotato di carrello avvolgitubo su ruote o a parete, anche del tipo con riavvolgimento automatico, molto comodo, completando con una dotazione di pistole multifunzione con getto doccia, concentrato, diffuso a ventaglio e nebulizzato, utile per le piante delicate e le zone da poco seminate, anche sul manto erboso. 

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